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de ponte Quattro Capi.

Altra interpretazione, di Luciano Zeppegno [8] - pag.865:
... posso anche ammettere che i quattro capi non siano le Erme quadrifronti sul ponte, tanto più che, nel caso, sarebbero, come afferma giustamente il Delli, niente di meno che otto. Però insisto sul motivo già espresso ...: il ponte, essendo doppio, cioè constando di due ponti ben differenziati, ma disposti sulla stessa asse, viene ad avere fin troppo ovviamente quattro capi, cioè due sull'isola, più uno in sponda destra, più un altro in sponda sinistra. Perché escogitare altre elucubrazioni quando vi è una spiegazione così semplice?

Ponte Cestio
Storia
PONS CAESTIUS (detto anche Pons Gratianus, Ponte di S. Bartolomeo, Ponte ferrato), tra l'isola e Trastevere.
La sua costruzione, risalente al 46 a.C., è attribuita a Lucio Cestio, uno dei magistrati cui Cesare affidò l'amministrazione della città durante la sua campagna di Spagna.
Il ponte antico era lungo poco meno di 50 m e aveva un'arcata centrale, a sesto ribassato, fiancheggiata da due fornici minori lunghi circa 6 m.
Fu ristrutturato da Aurelio Avianio Simmaco, Praefectus Urbi sotto gli imperatori Valentiniano, Valente e Graziano e a quest'ultimo dedicato nella primavera del 370 d.C. e perciò detto "pons Gratianus".
Nel 1191-93 il ponte ormai "fere dirutum" (quasi distrutto) come testimonia l'iscrizione tuttora murata sulla spalletta del ponte, fu di nuovo restaurato da Benedetto Carushomo (Carissimi), senatore unico della città.
Fu chiamato nel tardo '400 "di S. Bartolomeo" (dalla chiesa omonima sull'isola) e nel '700-'800 "ponte ferrato".
In attuazione del progetto Canevari, che fissava in 70 m la larghezza di questo ramo del Tevere presso l'Isola, il ponte venne smontato nel 1888 e ricostruito a tre archi uguali, impiegando per quanto possibile i materiali originari; rientrò in funzione nel 1892. In occasione di tale rifacimento si scoprì che nel IV sec. Simmaco si era servito per il restauro dei blocchi di travertino dell'ordine inferiore (dorico) del teatro di Marcello e di qualche iscrizione storica del tempo di Traiano.
Le due grandi arcate laterali, dopo la piena del 1900, furono "imbrigliate" (1901) per ripristinare l'antico flusso.
E' stato recentemente restaurato nell'ambito dei lavori previsti a Roma per il Giubileo del 2000.